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Come lasciarsi guidare dall'Amore di Dio...

«Sia benedetto Dio Padre, e l'unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo: perché grande è il suo amore per noi».

L’antifona  della solennità della SS Trinità  esprime molto bene la gioia che abita nel mio cuore in questo momento davvero speciale per la mia vita. Sì! è “grande il Suo amore per noi” ed è questo immenso amore che mi ha guidata nella Famiglia Religiosa delle Suore Carmelitane di S. Teresa di Firenze, ed è questo immenso amore di Dio riversato in me in virtù del Battesimo che mi ha condotta a rispondere al Suo invito e a seguirLo attraverso una vita povera, obbediente e casta.

È ciò che è avvenuto sabato 25 maggio durante i primi vespri della Trinità, giorno scelto da me per compiere un ulteriore passo nel cammino di consacrazione al Signore: il Noviziato, tempo durante il quale sarò accompagnata dalla comunità, dalla Grazia del Signore e dalla Chiesa, a fare di Gesù il centro della mia vita, non solamente nella preghiera o nello studio, ma anche nella vita concreta, nell'agire della quotidianità, con le suore e le altre novizie.

Il mio cuore sin dalle prime ore del mattino batteva forte, ero molto emozionata, ma allo stesso tempo percepivo in me anche tanta pace e serenità.

La Madre mi ha dato con gioia, da parte di tutta la Famiglia, un caloroso: “ Benvenuta”.Il sentirmi amata, pensata, sognata, scelta da tutta l’eternità per un Amore che sorpassa il limite di quel che io possa pensare, fare o immaginare, mi colma di felicità. E che gioia volgere lo sguardo attorno a me e vedere gli sguardi, i volti, i sorrisi delle sorelle presenti (li ho stampati tutti in mente), nella loro accoglienza, e anche nel loro sostegno silenzioso, quando l’emozione ha preso il sopravvento e le lacrime hanno rallentato il fluire delle parole. Grazie!

Adesso più che mai, scopro il filo rosso che coinvolge tutta la mia vita e mi permette d’individuare in ogni momento e situazione in cui mi sono trovata, o che mi trovo, il progetto d’amore; perché, come mi ha ricordato don Stefano durante la sua breve omelia :“lasciarsi guidare dall'amore di Dio vuol dire leggere la propria storia secondo questo amore che è capace di raddrizzare le righe storte e di trasformare anche un momento che a noi ci ferisce della nostra vita in storia di salvezza. L’amore di Dio ci fa riconciliare perfettamente con il nostro passato perché non c’è fatto che non possa essere assunto ad un fine di bene e possa servire alla storia di salvezza che Dio fa con te.”

Scegliere di fidarsi non è sempre facile perché la nostra umanità ferita è sempre pronta a primeggiare, a voler avere in ogni circostanza e situazione le redini, il controllo di tutto. È per questo che “la novità ci fa sempre un po’ paura, […] ci è difficile abbandonarci a Lui con piena fiducia, lasciando che sia lo Spirito Santo l’anima, la guida della nostra vita, in tutte le scelte; abbiamo paura che Dio ci faccia percorrere strade nuove, ci faccia uscire dal nostro orizzonte spesso limitato, chiuso, egoista, per aprirci ai suoi orizzonti. Ma, in tutta la storia della salvezza, quando Dio si rivela porta novità – Dio porta sempre novità -, trasforma e chiede di fidarsi totalmente di Lui. […] La novità che Dio porta nella nostra vita è ciò che veramente ci realizza, ciò che ci dona la vera gioia, la vera serenità, perché Dio ci ama e vuole solo il nostro bene” (dall’omelia di Papa Francesco per la solennità di Pentecoste).

Ma oggi sono convinta più che mai che non erano e non sono le mie forze, ma la SUA FEDELTÀ che mi ha condotto fino a pronunciare il “SÌ”, a scegliere Colui che riempie il tutto del mio essere qui e adesso; un SÌ a vivere come Lui ha vissuto; un SÌ che mi conduce al segreto della felicità autentica, che è quella di donare la vita perdendola; di scegliere la Via dell’Amore che dimentica di sé per fare spazio all’altro. Un SÌ che si rinnova ogni mattino perché non so quanto sarò capace, non so quanto sarò libera.

“La strada che percorro non so dove mi porterà,

a conoscerla sarebbe da ricchi,

ma piccola sono,

ma sa d’amore!

e questo basta a chi,

come me,

di sete d’amore muore”.

Giada

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