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Con gioia festeggiamo i 111 anni di Adorazione Perpetua a Firenze


“Gesù ostia, viva sempre nei nostri cuori” (lettera 68)

L’eucaristia è il grande tesoro che Teresa lascia alle sue figlie, non un nuovo sistema teologico, non strade nuove o vie diverse, ma l’umile strada dell’amore, di chi si mette in cammino per andare verso il suo Gesù, che dall’Ostia chiama all’amore. Un viaggio, quello dalla nostra vita, all’Eucaristia, necessario e ben fondato. Basti ricordare come si narra nell’A.T. della regina di Saba che venne da terre lontane per ascoltare la sapienza di Re Salomone. “La regina di Saba, quando vide la sapienza di Salomone, la reggia che egli aveva costruito, i cibi della sua tavola, il modo ordinato di sedere dei suoi servi, il servizio dei suoi domestici e le loro vesti, i suoi coppieri e le loro vesti, gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza respiro. 5Quindi disse al re: "Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua sapienza! 6Io non credevo a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non mi era stata riferita neppure una metà della grandezza della tua sapienza! Tu superi la fama che ne ho udita. 7Beati i tuoi uomini e beati questi tuoi servi, che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua sapienza!”| (2Cr 9,3-7)

Quanto dovremmo ammirare questa mensa celeste che è l’Eucaristia!

Ed è proprio con questo senso di ammirazione che la Madre cercò, per se e per le sue figlie, questo sacramento.

Vita di orazione e vita sacramentale diventano per Bettina e per tutte  le sorelle, una unica via di santificazione.

La forma più eccellente di Contemplazione eucaristica è sicuramente l’Adorazione silenziosa davanti al SS.mo.

L’ideale contemplativo di Bettina trova la sua risposta in una cappellina, nel silenzio, e l’unica presenza, quella del Signore nel suo sacramento d’Amore. Lì in quel silenzio, in quella intimità Bettina non è però sola, porta con sé il mondo intero e l’Adorazione assume per lei almeno due dimensioni: l’intercessione e il cammino.

Intercessione: “implorava il Signore per l’umanità angosciata, per le anime dei peccatori, per le sue orfanelle, per le sue bambine”. L’intercessione mette in evidenza la maternità di questa Santa, come una madre mentre le figlie dormono porta i suoi pensieri allo Sposo, e in comunione con lui intravede le soluzioni e sopporta le angosce della vita. L’intercessione che avviene davanti a Gesù sacramento è per Bettina opera necessaria al suo cuore di Madre, è il modo con il quale ella ritrova fiducia e serenità che poi dona a tutti coloro che la cercano. Questo colloquio intimo porta ad andare avanti, porta a spendersi nella vita di tutti i giorni. Ecco la seconda dimensione dell’Adorazione eucaristica di Bettina.

Il Cammino: “davanti a Gesù trovava la forza di proseguire l’opera molto pesante, ritrovava il sorriso più vero, la gioia di donarsi anche in mezzo a tante prove”.

Le carmelitane di Santa Teresa, per volontà della loro fondatrice votate anche all’Adorazione, mai sono così efficaci per l’umanità come quando, inginocchiate davanti al SS.mo Sacramento, adorano Gesù addossandosi i bisogni della Chiesa.

Care sorelle siate fiere di questa eredità, difendetela gelosamente perché davvero, tutti e non solo voi, siamo più utili all’umanità quando siamo inginocchiati davanti a Gesù. È lì che siamo sicuri di trovare anche lei, la Madre. Ce l’ha promesso, in una sua lettera, con la quale saluta le sue figlie dicendo: “Vi lascio al trono del supremo Re dove troverete sempre la vostra affezionatissima madre”

Don Massimo Marretti parroco del Sacro Cuore a Campi Bisenzio

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