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FAMIGLIA, VIVI LA GIOIA DELLA FEDE!

Sabato 26 e domenica 27 ottobre piazza San Pietro a Roma ha accolto più di 150.000 famiglie provenienti da tutto il mondo in pellegrinaggio sulla Tomba di San Pietro.

Lo stesso titolo dell’evento, “FAMIGLIA, VIVI LA GIOIA DELLA FEDE!, ci fa comprendere come questo pellegrinaggio sia stato un’occasione di condivisione gioiosa per le famiglie del mondo. Così, accompagnate anche dai figli e dai nonni, esse hanno testimoniato la loro fede con gioia e fiducia proprio sulla Tomba di San Pietro, primo confessore di Cristo.

L’importanza della famiglia come luogo privilegiato di trasmissione della fede, infatti, spinge tutti a pregare e riflettere sul valore stesso della famiglia e ad essere testimoni in tutto il mondo della fede.

Papa Francesco nella sua ultima Enciclica Lumen Fidei ci ricorda: “In famiglia, la fede accompagna tutte le età della vita, a cominciare dall’infanzia: i bambini imparano a fidarsi dell’amore dei loro genitori. Per questo è importante che i genitori coltivino pratiche comuni di fede nella famiglia, che accompagnino la maturazione della fede dei figli. Soprattutto i giovani, che attraversano un’età della vita così complessa, ricca e importante per la fede, devono sentire la vicinanza e l’attenzione della famiglia e della comunità ecclesiale nel loro cammino di crescita nella fede. I giovani hanno il desiderio di una vita grande. L’incontro con Cristo, il lasciarsi afferrare e guidare dal suo amore allarga l’orizzonte dell’esistenza, le dona una speranza solida che non delude. La fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. Essa fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all’amore, e assicura che quest’amore è affidabile, che vale la pena di consegnarsi ad esso, perché il suo fondamento si trova nella fedeltà di Dio, più forte di ogni nostra fragilità.”

E ancora il Papa ci sollecita: “domandiamoci: come è possibile vivere la gioia della fede, oggi, in famiglia?”

Alcune settimane fa, in questa piazza, ho detto che per portare avanti una famiglia è necessario usare tre parole. Voglio ripeterlo. Tre parole: PERMESSO, GRAZIE E SCUSA. Tre parole chiave! Chiediamo permesso per non essere invadenti in famiglia. “Posso fare questo? Ti piace che faccia questo?”. Col linguaggio del chiedere permesso. Diciamo grazie, grazie per l’amore! Ma dimmi, quante volte al giorno tu dici grazie a tua moglie, e tu a tuo marito? Quanti giorni passano senza dire questa parola, grazie! E l’ultima: scusa. Tutti sbagliamo e alle volte qualcuno si offende nella famiglia e nel matrimonio, e alcune volte – io dico – volano i piatti, si dicono parole forti, ma sentite questo consiglio: non finire la giornata senza fare la pace. La pace si rifà ogni giorno in famiglia! “Scusatemi”, ecco, e si rincomincia di nuovo. Permesso, grazie, scusa! Lo diciamo insieme? (rispondono: “Sì!”) Permesso, grazie e scusa! Facciamo queste tre parole in famiglia! Perdonarsi ogni giorno!

Suor Beatrice

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