Come vivere questo tempo? Ecco la testimonianza di una ragazza di prima superiore, Valeria, che ci apre attraverso le pagine del suo diario uno squarcio non solo del suo cuore e della sua giovane età, ma anche della comunità in cui vive: la comunità di Acconia, che nel momento della difficoltà sta dimostrando la forza della propria fede, l'unità e l'importanza dei rapporti comunitari e familiari, che non conoscono frontiere.
Noi affidiamo la nostra vita al Signore, che ci sta sempre accanto, ci tiene per mano in quello che è il percorso della vita, ci aiuta e ci sostiene sempre. Fa tanto per tutti noi. Io al mio risveglio faccio il segno della croce e prima di chiudere gli occhi, la sera, penso a lui e prego. Ho la fortuna di avere una bellissima e stupenda parrocchia che nonostante il momento difficile trasmette la Messa e ho la possibilità di assistere alla celebrazione da casa tramite i dispositivi. Dio è dentro di me. E appena sarà possibile, desidero ricevere il suo corpo, l’eucaristia. Continuerò a pregare per tutti gli infetti da questo virus, siate forti… insieme ce la faremo perché in questo momento così difficile e doloroso l’unione è l’unica cosa che ci rende forti.
Covid-19 ci ha portato ad essere un’unica famiglia. Siamo tutti figli di Dio, tutti importanti allo stesso modo, tutti fratelli e sorelle. E i piccoli gesti e attenzioni che ci scambiamo l'un l'altro dimostrano l’esistenza del vero amore e del vero affetto. Di sicuro le donazioni di denaro sono molto utili per gli ospedali che devono curare gli infetti e garantire loro la sicurezza, ma nulla è più significativo della preghiera, della fede e dell’amore.
I genitori che sostengono i loro piccoli bambini sono delle persone meravigliose, i genitori che ci tranquillizzano stringendoci nelle loro braccia sono veri eroi. L’Italia, pur nel silenzio più totale, si colora con i disegni fatti dai bambini che rappresentano arcobaleni coloratissimi, e appesi ai balconi indicano il desiderio di voler uscire e di voler ritornare a condurre la vita di sempre, incontrare le persone che amiamo, andare a lavoro e andare a scuola. Il desiderio di tornare alla normalità ci ha abbracciato tutti senza escludere nessuno. L’Italia è unita da un’unica frase “io resto a casa, ce la faremo”. Gridare “ce l’abbiamo fatta” sarà una sensazione indimenticabile che non vedo l’ora di poter percepire.
Io trascorro molto tempo a riflettere su tutto ciò che sta accadendo, a dir la verità, è come un sogno, perchè nessuno avrebbe mai immaginato tutto ciò. Spero che proprio per questo, perché sembra un sogno, abbia un lieto fine: i sogni durano solo una notte. Sto anche scoprendo che ciò che facevo abitualmente è davvero importante, trascorrevo il tempo con i miei bambini del Catechismo, con i bambini del laboratorio dei lavoretti, trascorrevo il tempo con le suore, con i miei amici, con le professoresse, con i miei cari e ora tutto ciò mi manca un botto, ho capito che alcune cose non sono scontate come sembrano. C’è un profondo cambiamento sull’intero cosmo, ci stiamo abituando a sopportare nuove modalità, nuove norme, nuovi modi di condurre la nostra vita quotidiana, ma in questo momento così difficile l’unica cosa che non cambia è l’amore di Dio nei nostri confronti.
Valeria Brizzi
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